Non ci sono ministri siciliani nel neonato governo Monti. Oddio, che dramma. Certo, a chi si era abituato alle
scorpacciate dei decenni berlusconiani, dev'essere sembrato strano non vedere neanche un nome siculo nella lista dei ministri del nuovo esecutivo. A me non cambia nulla, non sto a guardare i numeri.
Immaginavo in ogni caso che in Sicilia partisse la corsa, un po' campanilistica e provincialotta, all'elogio a un'autorevole esponente del governo appena nato. Ovviamente stiamo parlando del neoministro dell'Interno, la romana Anna Maria Cancellieri, nota soprattutto per il suo lavoro da commissario straordinario a Bologna, ma con un passato da prefetto a Catania. Nel 2007, nel periodo successivo all'
omicidio dell'ispettore Filippo Raciti allo stadio Cibali. E nel novembre 2009 le è pure toccata la gestione da
commissario straordinario, nominata dalla Regione, del Teatro Stabile del capoluogo etneo.
Dopo la sua nomina tutto il gotha della politica catanese si è affrettato a esprimere soddisfazione e felicitazioni. Annamaria è una di noi, dicono. Per di più è sposata con un farmacista di origine siciliana, Sebastiano "Nuccio" (ma per gli amici addirittura "Zezè") Peluso, di Palazzolo Acreide (SR), conosciuto in Libia.
A Bologna le avevano chiesto un po' tutti di candidarsi a sindaco. Lei aveva gentilmente declinato l'invito. Il lavoro del commissario straordinario è un altro. Proprio nel momento in cui
Anna Maria Cancellieri trasloca al Viminale, forse alcuni scoprono per la prima volta l'esistenza dei commissari straordinari.
Sono 93 i comuni commissariati in tutta Italia. E non tutti soltanto per mafia, come potrebbe sembrare ovvio ai più. Di questi, 10 sono in Sicilia, sparsi tra le province di Palermo, Catania, Messina e Agrigento. Senza contare i tanti commissari
ad acta mandati a risanare certi bilanci disastrati.
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Belmonte Mezzagno (PA). Il sindaco era fino al 6 settembre 2011 Saverio Barrale, zio dell'ex ministro
Saverio Romano. Diciamo che le voci sui rapporti della giunta con la mafia erano tante, ma il Viminale non ha sciolto l'amministrazione. Ci ha pensato, dopo un lungo tira e molla, Barrale a dimettersi e al suo posto è arrivata Margherita Rizza.
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Mezzojuso (PA). Dalla metà di agosto di quest'anno Girolamo Ganci è il commissario del comune. Il sindaco Nicola Cannizzaro era stato sfiduciato il 26 luglio dalla maggioranza dei consiglieri (12 su 15).
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Militello in Val di Catania (CT). Nel paese di Pippo Baudo non c'è più il sindaco. Antonio Lo Presti infatti è morto il 16 giugno scorso. Al suo posto è arrivato il commissario Francesco Spataro.
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Palagonia (CT). Il sindaco Francesco Calanducci si è dimesso definitivamente il 24 giugno. Dico definitivamente perché era da febbraio che provava a rassegnare le dimissioni. Alla fine c'è riuscito. Il commissario Antonio Garofalo è entrato nel pieno della dialettica politica, beccandosi pure le critiche e gli attacchi frontali del consiglio comunale contro il suo immobilismo.
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Fiumedinisi (ME). Il comune è commissariato dal 14 luglio. Il sindaco era
Cateno De Luca, il deputato regionale finito ai domiciliari per tentata concussione e falso. I domiciliari gli sono stati revocati ma era rimasto il divieto di dimora a Fiumedinisi. Lui è tornato a far politica ma nell'ufficio del primo cittadino in via Umberto I siede il commissario Michelangelo Lo Monaco.
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Furci Siculo (ME). Qui Daniela Leonelli è stata nominata dalla Regione commissario straordinario per la gestione dell'ente addirittura il 7 dicembre 2009, per l'incapacità del comune di approvare il bilancio di previsione. Il sindaco Bruno Parisi infatti era stato eletto senza una maggioranza in consiglio.
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Furnari (ME). Al dicembre 2009 risale pure il commissariamento di Furnari, sciolto per mafia il 27 novembre 2009. Le infiltrazioni dei clan
barcellonesi e
mazzarroti hanno portato alle dimissioni del sindaco Salvatore Lopes e al commissariamento, che dura tuttora (la gestione straordinaria è di Carmelo Musolino, Gino Rotella ed Elena Scalfaro). Si voterà il 27 novembre 2011, esattamente due anni dopo lo scioglimento del comune.
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Castrofilippo (AG).
Dopo l'arresto del sindaco Salvatore Ippolito, avvenuto il 22 settembre 2010 e disposto dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, i poteri sono stati affidati nel novembre 2010 al commissario straordinario Giuseppe Petralia. Il 15 aprile 2011 è stato sciolto il consiglio comunale.
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Licata (AG). Il sindaco Angelo Graci dal dicembre 2009 sconta un divieto di dimora a Licata per accuse di corruzione. Nonostante la rimozione dalle funzioni comunali da parte del prefetto di Agrigento, la sospensione è decaduta, il consiglio comunale si è auto-sciolto ed è stato sostituito dal commissario prefettizio Giuseppe Terranova (dal 27 gennaio 2010). Ciononostante, in base allo Statuto della Regione Siciliana, Graci mantiene la carica di sindaco di Licata e la esercita da Agrigento, dove risiede.
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Racalmuto (AG).
Nel
paese di Leonardo Sciascia, il commissario Giuseppe Petralia (lo stesso di Castrofilippo) è arrivato a luglio, dopo che il sindaco Salvatore Gioacchino Petrotto, che si sentiva perseguitato dalla giustizia, si è dovuto dimettere per le accuse di mafia. A ciascuno il suo.
Aggiornamento del 13 dicembre 2011. Dopo le dimissioni del sindaco Giovanni Venticinque del Pdl (questo il suo comunicato stampa del 28 novembre: «Il sottoscritto Venticinque Giovanni, sindaco pro tempore del Comune di Scicli, venute meno le condizioni politiche per espletare dignitosamente il mandato di governo della città, rassegna le dimissioni dalla carica di sindaco»), a Scicli (RG) è stata mandata come commissario straordinario Margherita Rizza, sciclitana d'origine e ormai esperta del settore. Torna a casa dopo Belmonte Mezzagno e ancora prima Pachino (nel 2008). Il presidente della Regione Lombardo ha accelerato la firma del decreto dopo le proteste dei dipendenti comunali e per l'emergenza rifiuti. Il
governatore si era rivolto invano a Severino Santiàpichi, ma il noto giudice sciclitano ha rifiutato per «non interferire con le vicende della sua città».
Aggiornamento del 23 gennaio 2012. Per non farsi mancare nulla, un commissario straordinario è arrivato pure nella città più importante di tutta la Sicilia. Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha deciso di lasciare con un po' di anticipo la poltrona da primo cittadino, pochi mesi prima della naturale scadenza del suo mandato. Dalla prefettura di Vibo Valentia arriva Luisa Latella. Fino alle attese elezioni palermitane toccherà a lei l'onore e l'onere di guidare il capoluogo siciliano. Una città "bella e devastata", l'ha definita la dottoressa Latella.