|
Titoli di coda |
Nel mondo del giornalismo e dell'editoria si dice che è una buona notizia quando nasce un nuovo giornale. E naturalmente la notizia è pessima quando invece un giornale o una testata chiude, o più brutalmente, muore. Diciamo che, nonostante la mia categoria non goda di ottima fama (più o meno meritata), questo luogo comune è quasi sempre vero. Ecco perché sono molto dispiaciuto dopo aver saputo che l’ultimo numero in edicola del mensile di Modica
Il Clandestino – con permesso di soggiorno è proprio
l’ultimo. Cioè chiude. Finisce l’avventura, iniziata nel 2010, di questo giornale che ha provato, e molto spesso ci è riuscito, a fare le pulci al potere e al malaffare delle mie zone. Un mensile venduto al prezzo di un euro, che quindi non era nato per fare soldi ma per smuovere le acque, e anche proporre finalmente un livello di giornalismo che a Modica e dintorni non si è mai visto. Poi qualcuno potrà dire che
i ragazzi del Clandestino facevano “politica”. Vabbè, è solo un complimento: politica in senso letterale e nobile, cioè dovere di cittadinanza. Senza di loro non ci sarebbero state inchieste importanti, denunce, prese di coscienza, iniziative, e neanche quella eccellente manifestazione culturale e sociale che è stato il Festival di Giornalismo. Modica se li sognava certi ospiti e senza dibattiti, senza il Clandestino… Io sono contento di aver collaborato con questi ragazzi che hanno avuto anche
un meritato successo.
Ora è finito. Purtroppo è stato difficile per chi lo produceva continuare a farlo al meglio compatibilmente con gli impegni (tutti lavorano, qualcuno ancora studia). Si chiude tristemente una pagina. Di giornale e di civiltà.