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martedì 31 maggio 2011

La Sicilia al voto

Non si è votato solo per i ballottaggi a Milano, Napoli e altre grandi città. Domenica 29 e lunedì 30 maggio i cittadini di ventisette comuni siciliani hanno votato per sindaco e consiglio comunale. Originariamente erano 28, ma il paese di Castrofilippo (AG) è stato escluso dalla lista dei comuni al voto perché lo scorso 15 aprile è stato sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Quasi 400mila i siciliani chiamati alle urne. L'eventuale secondo turno sarà il 12 e 13 giugno, in coincidenza con il referendum.
Affluenza. Sono andati a votare circa 280mila siciliani, il 71% degli elettori chiamati alle urne, in alcuni comuni addirittura l'affluenza è in positivo rispetto alle precedenti elezioni. Solo gli elettori di Vallelunga Pratameno (CL) sono veramente disamorati: meno dieci per cento rispetto al 2006. Ma qui c'è un motivo preciso. Nel 2009 il comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, ma il Tar ha riconosciuto un vizio di forma e dunque si ricandida il sindaco che guidava quella giunta, Giuseppe Montesano. L'avversario è il suo ex vicesindaco Pino Piraino... Poco affezionati al voto gli abitanti di San Biagio Platani (AG): solo il 45,61% alle urne (ma cinque anni fa era il 50 per cento e poco più). Il comune con l'affluenza più alta è il messinese Antillo (77,03%, addirittura più delle scorse elezioni). A Ragusa, unico capoluogo di provincia interessato, ha votato quasi il 72% dei cittadini, poco meno del 70 a Vittoria.

Questi i risultati nei comuni con più di 10mila abitanti.
Ragusa. Nello Dipasquale (centrodestra, 57,2%) si riconferma sindaco al primo turno. Il candidato Pd Sergio Guastella si ferma al 36,26%, più lontano l'Mpa Salvatore Battaglia (6,54%). La trans Morgana Gargiulo, di cui tanto si è parlato, ha contribuito all'elezione di Dipasquale con 18 voti.
Vittoria. Sarà ballottaggio tra il sindaco uscente di centrosinistra Giuseppe Nicosia e il deputato regionale (già An, poi Pdl, poi Fli, ora con Micciché in Forza del Sud) Carmelo Incardona. Il redivivo ex sindaco Ciccio Aiello prende il 21% dei voti e ora, da vecchio leader della sinistra, si sta riconvertendo nella nuova guida dell'Mpa nel post-Minardo. L'ex comunista Aiello darà i suoi voti all'ex An Incardona... Ma d'altra parte a Vittoria ricordano che il giovane Incardona era un sostenitore dell'Aiello del Pci.
Bagheria. Anche qui si andrà al secondo turno. Sfida tra Lo Meo (Udc-Fli) e Di Salvo (Pdl). Rimarrebbe dunque fuori Sciortino, sindaco uscente del centrosinistra.
Terrasini. Gallina non ce l'ha fatta a far schiudere il futuro. Il candidato che aveva fatto parlare di sé per i manifesti che giocavano sul suo cognome, è rimasto molto indietro nella sfida che si risolverà nel ballottaggio tra Cucinello e Cammilleri.
Noto. Nella capitale del barocco tra due settimane si torna a votare. Ballottaggio tutto interno al centrodestra, tra Bonfanti del Terzo Polo e Leone del Pdl.
Lentini. Nello Neri del centrodestra è riuscito a portare al ballottaggio il sindaco uscente Mangiameli, appoggiato da Pd e Rifondazione (i vendoliani correvano da soli).
Ramacca. Nel comune del catanese, quattro candidati tutti sopra il 20%. Lotta serrata, al secondo turno vanno il Pd Zappalà e l'autonomista Musumeci.
Capo d'Orlando. L'uscente Sindoni prende il 48%, che naturalmente non basta. Se la vedrà con Librizzi, civico di centrosinistra. Flop del Pdl.
Patti. Al secondo turno la sfida sarà tra Gullo (centrosinistra) e Aquino (centrodestra). Ma l'Udc qui sta con il Pd.
Campobello di Mazara. Ballottaggio tra il sindaco uscente di centrosinistra Caravà e l'ex sindaco Mangiaracina (liste civiche di centrodestra). Il Pdl prende poco più della metà dei voti di Sinistra e Libertà...
Canicattì. Pd e Pdl fuori dal ballottaggio. Scorporato il Terzo Polo: tra due settimane è sfida tra l'uscente Corbo (ex Mpa) e il futurista Cani (insieme all'Udc).
Favara. Il centrosinistra qui evidentemente non c'è. Il candidato Pd non arriva neanche al 10%, dunque il ballottaggio sarà tra Manganella (caso ormai insolito di alleanza tra Pdl e Mpa) e Vitello di Futuro e Libertà.
Porto Empedocle. Imbarazzante la vittoria di Calogero Firetto. Il candidato Udc, sostenuto da Pd, Fli, Mpa e miccicheani, schiaccia il povero Paolo Ferrara dell'Idv (93,31% a 6,69%, 10mila voti contro 766!). Non c'era il Pdl, giusto notarlo per la cronaca.

Nei piccoli comuni, spicca la rielezione del sindaco di Vallelunga Pratameno, con il 96% dei voti, in una sfida al limite del ridicolo con l'ex vicesindaco.
Gli altri sindaci eletti:
Montevago (AG), Impastato; San Biagio Platani (AG), Bartolomeo; Antillo (ME), Paratore; Caronia (ME), Beringheli; Falcone (ME), Cirella; Ficarra (ME), Ridolfo; Galati Mamertino (ME), Bruno; Sant'Angelo di Brolo (ME), Caruso; Torregrotta (ME), Caselli; Ferla (SR), Giansiracusa; Sortino (SR), Buccheri; Campofelice di Roccella (PA), Vasta.
Impossibile però fare ragionamenti sulla portata politica di queste elezioni siciliane. Anche nei grandi centri, escludendo proprio Ragusa, la sfida è caratterizzata da candidati appoggiati da liste civiche, che spesso superano i più accreditati aspiranti sindaci dei partiti "ufficiali". Allo stesso modo, gli apparentamenti strani già al primo turno non permettono di trarre conclusioni lineari sulla strada intrapresa dalla politica siciliana. O forse la conclusione è fin troppo chiara: la strada è sempre dissestata.

martedì 12 aprile 2011

Intesa pour femme

La politica, soprattutto in periodo elettorale, riserva sempre qualche sorpresa. Alle prossime elezioni amministrative, si voterà pure a Ragusa. Il sindaco uscente di centrodestra Nello Dipasquale si ricandida e potrebbe essere rieletto. A dargli manforte il solito "esercito" di candidati più o meno raccogli-voti. Come sempre si sprecano le liste civiche, croce e delizia delle elezioni comunali.
In una di queste, "Insieme per il lavoro e lo sviluppo", formata dal Partito Repubblicano e dal movimento Ragusa Soprattutto, figura un personaggio interessante e di sicuro impatto mediatico. Morgana Gargiulo. La domanda "chi è?" mi sembra assolutamente legittima, credo se lo siano chiesti anche molti ragusani. Morgana (nata Angelo) è un'attrice transessuale, nata a Palermo ma ormai iblea d'adozione. Si è vista anche in un recente episodio de Il commissario Montalbano ed è stata protagonista di Panelle e Crocché, prima sit-com web siciliana ambientata nell'Antica Focacceria San Francesco di Palermo. Nel 2010 è stata eletta Miss Trans Sicilia. Il presidente di Ragusa Soprattutto, Pippo Occhipinti, è entusiasta: «La Gargiulo è una bella persona e ci è piaciuto coinvolgerla anche per rappresentare una parte di società che non è mai stata ben ascoltata. E lei ha capito subito e ha scelto di candidarsi nonostante in passato avesse avuto delle prime titubanze». Titubanze puramente politiche. Morgana, 25 anni, lo ammette nelle sue interviste alle testate locali: «Elezioni amministrative? Sarei stata un'ipocrita! Per il 15 maggio mi voleva candidare un partito della Destra, ma non mi risulta che vadano pazzi per noi trans. Fosse stato qualcuno della Sinistra, magari, avrei ponderato». E invece ha cambiato idea. Mica è scritto che una trans debba stare per forza a sinistra, come Vladimir Luxuria.
La domanda però è d'obbligo: Ragusa è pronta per la candidatura di una transessuale? Morgana Gargiulo dice di sì, anche se qualche resistenza c'è sempre: «Voglio far cadere quelle barriere di ipocrisia e bigottismo che parte di questa città ha ancora, soprattutto verso le persone speciali, come le chiamo io, come me. Siamo persone speciali, non diverse. Anche io ho un cervello come tutti gli altri». Giusto, e poi «Ragusa è una città che sta diventando pian piano multietnica e multiculturale, non vedo perché dovrebbe scandalizzarsi». Scelte partitiche a parte, spero che abbia ragione, pure sulla città Multikulti.

mercoledì 26 gennaio 2011

Alto Irminio/Südsizilien

Un angolo estremo d'Europa, parola del filosofo irlandese George Berkeley. Già nel Settecento lo sapevano che l'attuale provincia di Ragusa è lontana e isolata. Ma forse l'isolamento non è sempre un male. Quasi tutti dicono che quest'area è diversa dal resto della Sicilia, si sta un po' meglio, il tenore di vita è il più alto del sud Italia. A tal punto che già nel giugno 1997, l'allora presidente della provincia Giovanni Mauro la sparò grossa e propose la secessione (sic) di Ragusa dall'Italia, perché non riceveva i finanziamenti promessi dal governo nazionale. I politici locali sono spesso molto "dinamici" e nel solco di Mauro anche il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, è orgoglioso di rivendicare la diversità della provincia iblea.
Siamo alle soglie del 150° anniversario dell'Unità d'Italia ma è forte la voglia di separarsi piuttosto che di unire, anche in Sicilia c'è fame di autonomia. Dipasquale ha fatto sua la proposta provocatoria di un certo Giorgio Sortino: "Facciamo della provincia di Ragusa la Bolzano del sud". Sortino è il presidente dell'Evr-Ups, sigla complessa che riunisce l'Ente Vertenza Ragusa e l'Unione Province Siciliane; negli anni '90 si è fatto notare per l'idea di mantenere in Sicilia le accise dei proventi delle ricerche petrolifere effettuate nell'Isola.
Per diventare provincia autonoma bisogna "solo" cambiare la Costituzione, dunque è chiaro l'intento provocatorio dell'ipotesi, che torna puntualmente a riaffacciarsi in tempi di crisi - politiche più che economiche.
Io mi chiedo piuttosto se anche a Ragusa verrà introdotto il bilinguismo. Italiano e dialetto vanno bene?