Un angolo estremo d'Europa, parola del filosofo irlandese George Berkeley. Già nel Settecento lo sapevano che l'attuale provincia di Ragusa è lontana e isolata. Ma forse l'isolamento non è sempre un male. Quasi tutti dicono che quest'area è diversa dal resto della Sicilia, si sta un po' meglio, il tenore di vita è il più alto del sud Italia. A tal punto che già nel giugno 1997, l'allora presidente della provincia Giovanni Mauro la sparò grossa e propose la secessione (
sic) di Ragusa dall'Italia, perché non riceveva i finanziamenti promessi dal governo nazionale. I politici locali sono spesso molto "dinamici" e nel solco di Mauro anche il sindaco di Ragusa,
Nello Dipasquale, è orgoglioso di rivendicare la diversità della provincia iblea.
Siamo alle soglie del 150° anniversario dell'Unità d'Italia ma è forte la voglia di separarsi piuttosto che di unire, anche in Sicilia c'è
fame di autonomia. Dipasquale ha fatto sua la proposta provocatoria di un certo Giorgio Sortino: "Facciamo della provincia di Ragusa la Bolzano del sud". Sortino è il presidente dell'Evr-Ups, sigla complessa che riunisce l'Ente Vertenza Ragusa e l'Unione Province Siciliane; negli anni '90 si è fatto notare per l'idea di mantenere in Sicilia le accise dei proventi delle ricerche petrolifere effettuate nell'Isola.
Per diventare provincia autonoma bisogna "solo" cambiare la Costituzione, dunque è chiaro l'intento provocatorio dell'ipotesi, che torna puntualmente a riaffacciarsi in tempi di crisi - politiche più che economiche.
Io mi chiedo piuttosto se anche a Ragusa verrà introdotto il bilinguismo. Italiano e dialetto vanno bene?
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