Quando sono arrivato a Milano, è stata una bella sorpresa trovare in pieno centro, a due passi dal Duomo, una "succursale" della famosa Antica Focacceria San Francesco di Palermo. Bel posto, la San Francesco, ci passava spesso Leonardo Sciascia (lo ricordano i Modena City Ramblers nella loro
La Banda del Sogno Interrotto). Si dice che anche Garibaldi si sia fermato lì nel 1860 a fare uno spuntino. Cibo di strada tipicamente palermitano - non siciliano, eh. Pane e panelle,
sfincioni, ma il simbolo è
'u pani ca' meusa, il pane con la milza. Buonissimo.
Ora dopo Milano, ci si prepara a sbarcare a Fiumicino. In tutti i sensi. La San Francesco ha vinto la gara della società Aeroporti di Roma (AdR) per l'assegnazione dello spazio ristorazione al terminal partenze D del "Leonardo da Vinci". Si aggiungerà agli altri due punti vendita già aperti nel centro della Capitale. L'obiettivo è espandere ancora di più l'attività commerciale ed "esportare" la cucina siciliana, con una settantina di locali tra l'Italia e l'estero. A febbraio è prevista un'apertura a Napoli.
Un successo imprenditoriale ma soprattutto una bella rivincita. La focacceria è diventata anche un simbolo della lotta alla mafia, da quando i proprietari, i fratelli
Conticello,
hanno denunciato nel 2005 le intimidazioni e le richieste di pizzo (che però sarebbero arrivate anche a Milano, via 'ndrangheta).
Chissà che oltre al pane
ca' meusa non si riesca a esportare pure una cultura antimafia.
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