Il sommo Dante sosteneva che il cibo più buono al mondo fosse l'uovo sodo. E il condimento perfetto era il sale. Insomma, piatti e ingredienti semplicissimi e genuini. Non mi azzardo a parafrasare l'Alighieri, ma – soprattutto se mi trovo in Sicilia – potrei dire senza dubbi che poche cose sono più buone del pane condito, o meglio u' pani cunsatu. E naturalmente, per essere precisi, il condimento migliore, a completare olio e sale e pane fragrante, è l'origano. Mi perdonerà dunque il Vate fiorentino: il sale sta all'uovo sodo come l'origano al pani cunsatu (e a mille altre cose, in realtà: io lo metterei quasi ovunque...). Quell'erba aromatica ha per me, siciliano rustico mediterraneo, quasi un effetto proustiano.
Quindi mi ha colpito la vicenda dell'emendamento alla legge di Stabilità (banalmente, alla manovra finanziaria) proposto dalle senatrici Pd Leana Pignedoli, emiliana, e Venerina Padua, siciliana di Scicli, sull'aliquota Iva dell'origano in vendita "a rametti o sgranato". I numeri: a differenza di basilico, menta, rosmarino e salvia che godono dell'Iva agevolata al 4%, l'origano è in pratica l'unica erba aromatica su cui si applica la canonica e pesantissima aliquota del 22%. Ecco cosa dice l'Agenzia delle Entrate: «L’origano, da un punto di vista tecnico/merceologico appartiene alla stessa voce doganale del basilico, rosmarino e salvia ma, a differenza di questi ultimi prodotti, non è letteralmente menzionato dal legislatore fiscale al citato n. 12-bis) della Tabella A, parte II del D.P.R. n. 633 del 1972 ai fini dell’applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 4 per cento». Mannaggia. E pensare che esiste anche un'Iva al 10%, per le miscele di spezie...
Le senatrici Pignedoli e Padua, dunque, hanno proposto di abbassare l'aliquota, ma hanno "condito" il tutto con una bella gaffe: parlano di un'Iva al 6%, che in Italia non esiste (ma c'è in Svezia, Belgio, Portogallo e Lussemburgo). Prima di loro, a essere precisi, a gennaio avevano preso a cuore la questione anche i deputati siculi, di Nuovo Centrodestra, Alessandro Pagano e Nino Minardo. Erano stati sollecitati, pare, dai produttori concentrati in particolare nella provincia di Ragusa. Per fortuna che io, quando posso, l'origano vado a raccogliermelo direttamente nei campi. In greco vuol dire "splendore di montagna".
Per una volta, allora, facciamo di tutta un'erba un fascio.
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