lunedì 10 novembre 2014

Disparato esotico stop

Era ora. Aspettavo finalmente una prima notizia di cronaca che portasse alla ribalta il "giovane" aeroporto di Comiso. Lì, dove prima si celebrava un militare fascista e ora un martire dell'antimafia e del pacifismo come Pio La Torre, è successa l'altroieri una cosa grottesca, o «surreale», per utilizzare le parole testuali di chi ha denunciato l'accaduto.
Dunque, circa 180 migranti, tutti africani (da Ghana, Nigeria, Gambia e Burkina Faso), erano arrivati a Comiso per essere trasferiti a Bologna (noto, per la cronaca, che ancora non c'è un collegamento di linea..., ndr). A un certo punto il comandante dell'aereo, un aereo della compagnia austriaca Lauda Air, quella di Niki Lauda (sic), si è rifiutato di partire con i migranti a bordo, perché non ha ritenuto validi i certificati medici, rilasciati dall'Asl di Agrigento e dal Cpa di Pozzallo, che attestavano che nessuno degli africani avesse malattie infettive. L'Ebola, per capirci. Insomma, non li ha fatti salire e se ne è ripartito con l'aereo vuoto. Poi c'è voluto un altro aereo, di un'altra compagnia, per accompagnare in serata i migranti alla volta di Bologna.
Ora, la vicenda è stata denunciata dal Consap, un sindacato autonomo di polizia, che però, anziché avanzare dubbi sulla correttezza dell'operato del pilota (per carità, io non ho letto i certificati, ma la malattia più plausibile mi sembra la "sindrome psicosi"), la mette sul piano, intramontabile, del populista "e io pago!".
Volare è un gioco da ragazzi...
Queste le parole di un dirigente del sindacato in Sicilia: «Tutto questo è intollerabile. Vorremmo proprio sapere se (e ci muoveremo per far presentare una interrogazione parlamentare in merito) questo viaggio a vuoto lo stanno comunque pagando i cittadini italiani. Spendiamo delle cifre inimmaginabili per questa vicenda dei migranti, ma è possibile che la spending rewiew non riguardi mai l'ambito dei migranti? Si ricordano di risparmiare solo quando si tratta di vicende inerenti la sicurezza, la salute dei cittadini o la cultura». Il problema naturalmente è l'approssimazione con cui in Italia si gestisce il sistema dell'accoglienza dei migranti «provenienti dai più disparati angoli dell'Africa», dice lo stesso Consap. Disparati, non disperati...

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