giovedì 14 gennaio 2016

Chi l'ha letto?

Da inizio anno ho già letto un libro per intero e almeno altri due li ho iniziati. Entro la fine di gennaio dovrei arrivare a quattro libri letti, più o meno. E nel frattempo, nelle prime due settimane del 2016, ho visitato una decina tra musei e affini. Non avevo mai creduto che queste cose, per me normalissime fin da quando sono piccolo, fossero così assurde, rare, totalmente disallineate dalla media nazionale. Perché le statistiche dicono che un italiano su cinque non si sia dedicato affatto a "consumi culturali" – cinema compreso – l'anno scorso e che sei connazionali su dieci non abbiano letto (per motivi non professionali né di studio) neanche un libro nei 12 mesi passati. Letto, non comprato, beninteso. Quindi io sono fuori dalla media, dice la statistica, che non sempre è quella del mezzo pollo di Trilussa.
Il problema è che i numeri sono freddi e spietati. E il Sud Italia va peggio della già disastrosa media nazionale. Perché se in Italia si leggono pochissimi libri e giornali (ricordo di aver letto anni fa che i vietnamiti sono più affezionati di noi alla stampa...), nel Meridione si sale fino al 70% di non lettori. Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e infine Sicilia, nella classifica delle regioni che non leggono. Nella mia Isola, la terra dei due premi Nobel, quella del Gattopardo consigliato pure dalla buonanima di David Bowie, la percentuale di persone dai 6 anni in su che non aprono un libro in un anno è precisamente del 68,3 per cento. In generale, nelle regioni meridionali la quota si attesta intorno ai due terzi; meno del 50% nel Nord, per la cronaca.
Io sono un famelico consumatore di cultura e letteratura, quindi non so perché sia così diffuso al contrario il "digiuno" dei miei connazionali. So soltanto che ancora adesso, dopo sette anni, mi ritorna in mente la notizia dell'apertura di due librerie (una si chiamava "L'Araba Fenice") a Gela, città di quasi 80mila abitanti che fino ad allora, 2009, non aveva una vera libreria, ma solo qualche cartoleria. Il sindaco di allora era Rosario Crocetta che compose addirittura dei versi poetici sulla "Resurrezione" di Gela grazie alla cultura. E sempre nel 2009 anche Vittoria, oltre 60mila abitanti, centro ragusano spesso pericolosamente nell'orbita (mafiosa) di Gela, inaugurò la sua prima libreria. E si potrebbe proseguire all'infinito, ricordando anche quante piccole attività aperte sull'onda della scommessa e della speranza abbiano poi dovuto chiudere. Certo, l'obiezione è che i libri si possono pure leggere in biblioteca. Giusto, ma quella di Modica, dopo anni di lavori, non ha ancora una sua sede definitiva e certa, con i testi del Fondo antico conservati a lungo in luoghi inadeguati, a detta della Soprintendenza. E purtroppo, anche quando c'era una sede, i modicani non frequentavano granché le sale polverose della stantia biblioteca cittadina. Ora magari comprano un paio di bestseller l'anno.

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