Operazione Vespri Siciliani (1992-'98): l'Esercito insieme alle forze di polizia nella lotta contro la mafia |
Un paio di giorni fa, a Roma, il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Danilo Errico, ha spiegato a un convegno organizzato dal Centro Studi Internazionali (Cesi) che il 71% degli effettivi dell'Esercito italiano proviene da regioni del Sud, il 19% dal Centro e solo il 10% dal Nord. Anche se tre quarti dei comandi e delle caserme si trovano tutti al Nord e al Centro. Dunque c'è una massiccia emigrazione in divisa, dal Sud. Ed Errico sottolineava infatti che le politiche di reclutamento dovrebbero tener conto maggiormente della «disomogeneità tra la provenienza geografica del personale in servizio e la distribuzione geografica delle infrastrutture militari». Aggiungo che in Sicilia, regione da cui proviene il 15% degli arruolati dell'Esercito (terza dopo Campania con il 28% e Puglia con il 16,7%), verranno messe in vendita sei caserme dalla Difesa, tante quanto quelle del Piemonte, più dell'Emilia-Romagna o della Toscana o del Lazio.
Io non ho fatto il militare e non l'avrei fatto comunque, anche indipendentemente dai rinvii per ragioni di studio. Ma rispetto chi ha scelto di farlo, specialmente se ha l'onestà, come quei ragazzi in treno, di ammettere che oltre a più o meno vaghe "vocazioni" c'è una valutazione di opportunità professionale.
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