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lunedì 13 giugno 2011

Trattato come uno stralcio

Forse le preghiere sono servite...
E se Lombardo la scampasse dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa? Il presidente della Regione Siciliana si è sempre detto fiducioso di uscire pulito dall'inchiesta Iblis in cui era coinvolto. Ora la Procura di Catania ha stralciato la posizione di Lombardo e del fratello Angelo, deputato nazionale Mpa. Escono dunque fuori dall'inchiesta sui rapporti tra mafia e politica nel catanese. Nell'indagine dei Ros dei carabinieri, i loro nomi erano insieme a un'altra cinquantina di persone, ma i giudici di Catania hanno avocato il fascicolo ai quattro sostituti che li avevano iscritti nel registro degli indagati. Saranno ora Michelangelo Patanè, procuratore capo facente funzioni, e l'aggiunto Carmelo Zuccaro a coordinare l'inchiesta stralciata a carico dei Lombardo's. Sembrerebbe però che questa decisione sia destinata a risolversi nell'archiviazione di don Raffaè e del fratello. Perché? La valutazione sarebbe esclusivamente di natura giuridica, tutta da ricondurre alla recente sentenza di assoluzione in Cassazione per l'ex ministro Calogero Mannino. Sul concorso esterno fa giurisprudenza quella decisione dei giudici del Palazzaccio, dunque l'ipotesi di reato "non avrebbe retto in sede di giudizio".
Se Lombardo ce la fa, allora è per una questione giuridica e di procedura. Nel merito della questione, qualche "curiosità" sulla posizione dello psichiatra di Grammichele rimane comunque. Credo che anche ai suoi nuovi alleati del Pd possa interessare.

domenica 23 gennaio 2011

Totòmafia 2011

Salvatore Cuffaro alla fine è stato condannato. Si diceva che il procuratore generale volesse escludere l'aggravante del favoreggiamento per mafia e invece l'ex presidente della Regione Sicilia ha visto confermata in Cassazione la pena a sette anni di carcere. Totò Vasa Vasa si è già costituito a Rebibbia e ora decadrà da senatore.
Ricordo una cosa che raccontò alla fine del 2005 Rita Borsellino a Modica durante la campagna elettorale per le primarie regionali del centrosinistra. In quel periodo il presidente Cuffaro aveva fatto tappezzare l'Isola con costosi manifesti che si professavano anti-mafia. Rita ne citava uno "ritoccato" a Palermo:
"La mafia fa schifo" ... Ma Totò Cuffaro mancu cugghiunìa!
Ora la Borsellino dice di aver apprezzato "l'atteggiamento serio e dignitoso" con cui Cuffaro ha accolto la sentenza. Sarà, ma in ogni caso stavolta i cannoli devono essergli andati di traverso.