Intendiamoci, parlando di un artista, prima ancora che improvvisato assessore, mi riferisco alla sua ispirazione, non tanto ai suoi atti. E così, scopro che all'Ars torna di gran moda il Battiato del 1979, quello che cantava Magic Shop, dall'album L'era del cinghiale bianco. Come per incanto, il Maestro di Ionia finisce per ispirare il deputato regionale Pd Pippo Laccoto e i colleghi dell'Mpa, pardon Partito dei Siciliani. Il negozio magico, evidentemente, è quello in cui loro vorrebbero spendere una moneta speciale. Il grano.
E Battiato cantava, appunto in Magic Shop, che «la falce non fa più pensare al grano, il grano invece fa pensare ai soldi». Ecco, Laccoto ha presentato un ddl, il numero 730, per l'istituzione di una moneta complementare. I deputati autonomisti, guidati ancora da un Lombardo (ma stavolta è Toti, all'anagrafe Salvatore Federico, il rampollo di don Raffaè, classe 1988, già indagato con il papà per voto di scambio), lo firmeranno pure.
Altro che nostalgia della lira... Cosa c'è di meglio che rinverdire i fasti di una valuta borbonica? L'autonomia è servita anche nelle tasche. L'appiglio è una lettura, come al solito molto estensiva, dello Statuto siciliano, che all'articolo 41 prevede che «Il Governo della Regione ha facoltà di emettere prestiti interni». La sovranità finanziaria che diventa anche monetaria. A proposito di sovranità monetaria, chissà cosa ne pensano i paladini anti-euro del MoVimento 5 Stelle...
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