Mario Balotelli non è siciliano. Io sono un sostenitore dello
ius soli, e il fatto che Supermario sia nato a Palermo per me vuol dire semplicemente che lui è italiano. Stop, non ne faccio una questione troppo locale o localistica. Al limite, dico che Mario è bresciano, perché lì è cresciuto, dopo l'adozione dei Balotelli. Il fatto è che io ancora adesso sento alcuni palermitani rivendicare la "compaesanità" con il campione del Manchester City. Lui mi sta simpatico, non lo nascondo, ho sempre trovato eccessive ed esagerate le posizioni – spesso per partito preso – nei suoi confronti. Ma, a parte questo, parlare di lui in questo blog in effetti può sembrare forzato. Il suo legame con la Sicilia è quello della nascita, quasi casuale, a Palermo.
La Sicilia però, che lo si voglia o no, è Italia. E Mario Balotelli è italiano. A pochi giorni dall'inizio degli Europei, che in teoria dovrebbero finalmente consacrarlo, l'attaccante rimane sempre al centro dell'attenzione. Non parlo soltanto degli inesauribili tabloid inglesi. Ieri in molti hanno fatto notare l'eccesso e/o difetto di
political correctness del
Corriere della Sera che ha colorato di nero la sagoma di Balotelli nella formazione che dovrebbe scendere in campo per la prima partita contro la Spagna. Oggi l'altra novità. Ma questa è anche più seria. La notizia è partita, manco a dirlo, da un giornaletto inglese, il
Daily Mail, però l'ha confermata ufficialmente anche la Uefa. Mario dovrebbe giocare col doppio cognome sulla maglia azzurra. Cioè "Balotelli Barwuah", sopra il numero 9. La Uefa dice di aver ricevuto il nome così sulla lista presentata dalla Figc. In realtà già in passato la federazione europea ha riportato quel cognome, anche in referti ufficiali. Comunque ha prevalso alla fine un po' di buonsenso, e Balotelli giocherà solo con un cognome, quello suo.
E io che credevo fossero ormai passati i tempi in cui, da minorenne sui campi di provincia, Balotelli si ritrovava sulle distinte con il solo nome "Mario": per la vita era un Balotelli ma per la legge ancora un Barwuah, e risolvevano la cosa chiamandolo solo per nome. Che poi in realtà lui non è stato mai un Barwuah (ma è normale che ora possa voler frequentare i fratelli naturali, loro sì Barwuah pure all'anagrafe).
Non me l'aspettavo, questa novità del doppio cognome. Qualcuno addirittura pensa che sia un bene, contro il razzismo. Sarò scemo io, ma a me sembra proprio il contrario. Così non si fa altro che sottolineare che questo ragazzone bresciano ha origini ghanesi. Origini che nessuno può negare, ovvio, ma che è fuori luogo richiamare in questo modo. Ho l'impressione che così si faccia solo un "favore" a certi razzisti da stadio, a cominciare da quelli di casa nostra, quelli che – bontà loro – ci tengono a farci sapere che "non esistono negri italiani". Mi chiedo se Platini, sempre molto attento alla propaganda e alle campagne mediatiche, si renda conto che una cosa del genere c'entra davvero poco con il "Respect" tanto predicato dalla sua Uefa.
Solitamente il doppio cognome evoca nobiltà, aristocrazia, sangue blu. Nel caso di Balotelli non può essere così: lui il sangue ce l'ha africano, e l'anima è siciliana, come scriveva qualcuno tempo fa.
P.S. Nota linguistica: nella Sicilia orientale il verbo
abbarruàrisi significa sbigottire, abbattersi, confondersi, demoralizzarsi, scoraggiarsi. Quanto suona simile a Barwuah...
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Qui non si vede, ma dovrebbe esserci un "Barwuah" da qualche parte... |
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