prego |
«Mi dimetto perché non intendo dare alibi a nessuno in vista delle elezioni di primavera e rimanere abbarbicato alla poltrona per l'indennità. Sicuramente, non me ne vado perchè mi sono stancato di fare il sindaco, questa è una sciocchezza. Ma è atto di amore e responsabilità per questa citta. Chiudo 10 anni di amministrazione e posso andare a testa alta e reggere lo sguardo di alleati e avversari, senza la necessità di dovere abbassare gli occhi. Tra le ragioni delle mie dimissioni c'è anche l'immobilismo del Consiglio comunale che da due anni è in mano al centrosinistra e ha prodotto solo gettoni di presenza per i consiglieri. Il consiglio è stato vergognoso e l'atteggiamento sciagurato mi ha indignato»Così diceva Cammarata al momento delle sue dimissioni. Insomma, non difetta certamente di autostima, l'amico di Gianfranco Micciché. E siccome Palermo non può venir meno alla tendenza recente di un centrodestra siciliano spaccato, ecco che Cammarata si scaglia contro la Regione, dunque contro Raffaele Lombardo e contro l'Mpa: «Una gestione commissariale costringerà la Regione ad assumersi piena responsabilità nei confronti della città. Lombardo non lo ha fatto nel passato e con me sindaco non lo farebbe di certo nei prossimi mesi di campagna elettorale». Volano parole grosse in quella che una volta era la grande famiglia della destra siciliana; per il governatore, Cammarata è stato il peggiore sindaco di Palermo.
Give him five |
Pare proprio che sia così, anche perché Lagalla potrebbe raccogliere attorno a sé l'Udc e partiti e movimenti finora recalcitranti come Grande Sud di Micciché. Il rettore potrebbe ricostituire un solido polo di centrodestra. Mpa escluso, ovviamente. I vertici nazionali e regionali pidiellini sono netti: nessuna alleanza con Lombardo. Dalla parte degli autonomisti è sceso già in campo Francesco Musotto, che contro Cammarata si presentò nel 2002. Lagalla comunque dovrebbe (dovrebbe) passare per le primarie.
Le primarie del Pdl, questa sì che è una notizia. Chi ormai dovrebbe avere una certa abitudine alle primarie è il centrosinistra. E fanno sempre notizia, se non altro per la tradizionale propensione al tafazzismo, all'autolesionismo e alla frammentazione. In Sicilia più che mai.
I BISOGNI PRIMARI(E). In una città amministrata per 10 anni dall'uomo che mandava un dipendente comunale assenteista a fargli da skipper sulla sua barca, il centrosinistra dovrebbe aver partita facile, penseranno i più distratti e forse ingenui. Ma no! La sinistra è troppo brava in questo campo, saprà spaccarsi ancora di più del centrodestra. E infatti i partiti palermitani (in sostanza il Pd) non sanno ancora a chi affidarsi. Di nomi se ne sono fatti tanti e alle primarie ci sarà da "divertirsi".
Proprio quando, qualche mese fa, ragionavo su Lagalla, pensavo anche a un aspetto che mi innervosiva molto. Mi sembrava che il centrosinistra non fosse in grado di trovare un buon candidato politico, a meno che non avesse una specie di plateale patente di legalità. Mi stupisco di me stesso, ma ho pensato alla solita polemica sui "professionisti dell'antimafia". A me sembra scontato che a sinistra si debba cercare un aspirante sindaco trasparente e onesto, ma ai vertici dei partiti in Sicilia preme che questo elemento sia sottolineato in termini fin troppo espliciti. E allora via con la giostra dei nomi inappuntabili: giacchetta tirata a Rita Borsellino, per ora parcheggiata a Strasburgo; molti vorrebbero Beppe Lumia, il volto dell'antimafia Pd che però garantisce l'alleanza con Lombardo; l'Idv va sull'usato garantito, che a Palermo è naturalmente Leoluca Orlando (lo stesso che nel 2007, tra mille polemiche e recriminazioni, è stato battuto da Cammarata). Qualcuno addirittura proponeva provocatoriamente il nome del pm Antonio Ingroia.
Vignetta di Giuseppe Lo Bocchiaro su Rosalio |
Ferrandelli, segretario regionale del Partito Umanista (sic), piccolo gruppo della sinistra radicale, al consiglio comunale c'era finito come candidato indipendente all'interno della lista civica di Leoluca Orlando...
Borsellino, Ferrandelli, Faraone più i consiglieri Ninni Terminelli e Antonella Monastra, questi sono i nomi finora sicuri dei candidati alle primarie del centrosinistra. In attesa di Lumia. E Lombardo permettendo.
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