mercoledì 7 dicembre 2011

Limite a 70

Per una volta uno non legge il nome dell'Ars associato a brutte notizie.
Il parlamentino siciliano infatti ha approvato il disegno di legge sulla riduzione dei consiglieri regionali (che in Trinacria sono "deputati") da 90 a 70. La riduzione partirà dalla prossima legislatura e farà risparmiare 7 milioni di euro ogni anno.
La Sicilia è così «la prima Regione in Italia a ridurre liberamente e velocemente il numero dei parlamentari regionali», ha detto il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio. Il governatore Raffaele Lombardo non è sembrato altrettanto entusiasta: «Avrei perseguito piuttosto l'obiettivo della riduzione delle indennità per i parlamentari, senza toccare il numero dei deputati, evitando così di avviare un iter complesso come quello di modifica dello Statuto (l'articolo 3, ndr)».
Eh sì, perché essendo lo Statuto siciliano una legge di rango costituzionale, ora il ddl appena approvato dall'Ars sarà trasmesso al parlamento nazionale per la doppia lettura di Camera e Senato. Prima della votazione, Cascio aveva negato, appellandosi al regolamento, la possibilità di procedere con voto segreto, come chiesto da alcuni deputati. Dunque voto palese: 59 sì, contrari solo il palermitano Giovanni Greco, eletto con il Pdl ma ora nel Terzo Polo con il gruppo di Alleati per la Sicilia (Aps), e l'ennese Paolo Colianni dell'Mpa. Astenuto, come da prassi, il presidente Cascio.
Un voto anche simbolico, l'hanno ammesso gli stessi deputati favorevoli. Come per esempio Giulia Adamo, capogruppo dell'Udc: «Abbiamo votato sì al taglio perché siamo convinti che sia più che opportuno dare un segnale all'esterno. Questo provvedimento non sanerà di certo l'economia dell'Isola o lo si può considerare la soluzione di tutti i mali». I finiani sono tra i più contenti: «È un voto contro chi difende la casta», dice il capogruppo Livio Marrocco, «la Sicilia in questo caso si pone all'avanguardia rispetto a tutto il resto dell'Italia».
Vedremo. Intanto in aula erano 62...

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