Eppure non basta che questo sia il bellissimo simbolo dell'altrettanto bella Sicilia. Persino la bandiera, o meglio la Trinacria stessa, è diventata oggetto di polemiche e revisionismi. E il paradosso - a noi siciliani piacciono i paradossi... - è che a metterla in discussione è stato un autonomista per definizione politica e ideologica. Il vicepresidente del consiglio comunale di Palermo, Sandro Oliveri, appunto dell'Mpa lombardiano, ha proposto di cancellare la Trinacria/triscele dalla nostra bandiera: è un simbolo pagano, che nulla ha a che vedere con i valori cristiani dell'Isola. Probabilmente a Oliveri sfugge che pure in Sicilia tutto ciò che ora è cristiano prima era greco o romano o comunque pre-cristiano, in alcuni casi addirittura ebraico... E i riti della Settimana Santa sono più pagani che religiosi, a volte.
Ma forse Oliveri è soltanto l'ultimo di una serie di politici siciliani cattolici (e non solo, lui è evangelico) lanciati in una specie di revival dei valori cristiani. Dopo la sentenza della Cassazione sulle adozioni ai single, una delle voci più indignate è stata quella dell'ex ministro Enrico La Loggia. Il disegno di legge regionale sulle coppie di fatto ha scatenato una protesta che però si è preferito condurre sui binari dell'insulto e dell'opposizione di piazza.
Lombardo però ha sconfessato Oliveri e la sua «iniziativa di ispirazione religiosa e rispettabile ma che non coinvolge né il governo né l’Mpa». E non piace alla gente che lo ha manifestato chiaramente davanti a Palazzo d'Orleans. La triscele rimarrà dunque al suo posto.
Io avrei continuato a sventolarla comunque.
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