La prima delle siciliane è Siracusa, al 57° posto della graduatoria nazionale. Segue a tre lunghezze Catania, che invece nel 2009 era la prima provincia dell'Isola (ma al 58° posto); subito dopo c'è Messina al 62°. Le altre, da Palermo ad Agrigento, occupano posizioni di bassissima classifica. La città dei Templi è addirittura l'ultima in tutta Italia.
Migliora dunque solo Siracusa (e lievemente Messina), grazie al ritorno della squadra del capoluogo nel calcio professionistico, all'organizzazione dei campionati nazionali di scherma e al contributo di discipline tradizionalmente forti in provincia (pallanuoto, basket femminile, pallamano, calcio a 5). A Catania e Palermo invece non bastano le squadre di calcio in serie A e in altre categorie professionistiche.
I parametri considerati non riguardano naturalmente solo le discipline sportive, ma anche i fattori che legano lo sport agli aspetti sociali, economici, culturali e storici del territorio. In questo senso, è quasi superfluo dire che la Sicilia arranca soprattutto per le scarse infrastrutture. Con un pizzico di cinismo e disillusione, direi: mancano le strade, figurarsi gli stadi...
Come dimostra Siracusa, però, è interessante che anche in terra di Trinacria i risultati migliori vengano da sport considerati minori (rispetto al calcio "cannibale"): rugby, hockey, pallanuoto, pugilato, scherma. Sottolineo, con una punta di orgoglio campanilistico, che il presidente della Federazione Italiana Scherma – e vicepresidente di quella internazionale – è il maestro Giorgio Scarso, di Modica. Inoltre, alcune province se la cavano discretamente con ciclismo e atletica, che vantano un buon numero di tesserati; addirittura sono gli sport di nicchia – come lotta e badminton – a permettere a cinque province (Palermo, Catania, Enna, Messina, Siracusa) di piazzarsi tra le prime venti in Italia.
Al di là dei numeri e delle posizioni in classifica, emerge che in tutta Italia conta tantissimo la diffusione dello sport – anche dilettantistico e giovanile – nei centri minori e non solo nei capoluoghi. La prima della graduatoria è Genova, ma senza la pallanuoto in provincia avrebbe "solo" il calcio ad alti livelli. Che non è evidentemente sufficiente, meno che mai in Sicilia.
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