domenica 24 aprile 2011

L'altro 25 Aprile

Nell'anno in cui la festa della Liberazione e il lunedì di pasquetta coincidono, quando tutti si dannano per aver perso un giorno di festa, mentre in molti si rammaricano per dover rinunciare a una bella scampagnata (ma ne approfittano per abbuffarsi a Pasqua), a Lampedusa il 25 Aprile si celebra in modo diverso. Almeno la Cgil siciliana ha deciso di celebrarlo in maniera particolare. Magari per qualcuno sarà una scelta troppo "politica", ma in un periodo in cui i revisionismi non fanno quasi più notizia, forse è meno retorica di altre l'idea di ricordare una delle date fondative della nostra storia (nell'anno del 150° dell'Unità) portando un fiore sulle tombe dei "morti senza nome" nel cimitero dell'isola. Un fiore per i migranti morti nelle disperate traversate nel Canale di Sicilia.
Di politico naturalmente qualcosa c'è. Per Antonio Riolo, segretario regionale del sindacato "rosso", i migranti che muoiono per raggiungere le Pelagie sono «anche vittime del rigurgito neo-fascista e capitalista che investe l'Europa». Parole forti, ma non fuori luogo nell'isoletta che si è ritrovata a far da palcoscenico alla farsa di Borghezio e Marine Le Pen.

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