giovedì 31 marzo 2011

Là dove osano le Trote

Scusate, ma la Sicilia è più a sud di Roma, giusto? No, non sono impazzito né ho perso totalmente l'orientamento. Ragionavo su Renzo Bossi, "il Trota". Il figlio dell'Umberto, l'enfant prodige della Lega Nord. L'anno scorso aveva informato l'intero Paese (ma forse si stava rivolgendo solo ai connazionali padani) di non essere mai sceso più a sud della Capitale. Già mi sembrava tanto che fosse arrivato fino alla Caput Mundi. Ora ha deciso di sconvolgermi e fare un giretto in Sicilia - dove peraltro ormai non mancano i legami con la Lega. Qualche settimana fa, alla Bit di Milano, Bossi jr aveva promesso agli operatori turistici agrigentini che sarebbe andato a Favara, paese natale della mamma Manuela Marrone.
Il giovin consigliere regionale lumbard ha visitato dunque la città agrigentina, sulle tracce del bisnonno Calogero Marrone. Un partigiano arrestato dalle SS nel 1944 e deportato a Dachau, dove morì. Da impiegato dell'anagrafe Marrone è passato alla storia (meno di quanto meritasse, in realtà) come lo Schindler siciliano, il "Perlasca favarese". Favarese, ma a Varese. Nella città lombarda si era trasferito negli anni Trenta e lì aveva rilasciato 200 carte d'identità false ad altrettanti ebrei, salvandoli così dalle persecuzioni naziste.
Favara si autodefinisce "la città dell'agnello pasquale". Consigliamo di cambiare animale-simbolo.

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