Ora è tutto chiaro. Ecco a cosa serve la vicinanza tra la Sicilia e l'Africa. Traffico illegale e smaltimento di rifiuti speciali. Altro che cooperazione internazionale. D'altra parte, è una di quelle cose di cui tutti parlano a mezza voce, per sentito dire, ma poi smentiscono categoricamente in pubblico. Persino io, che non sono nessuno, ho più volte sentito che i rifiuti siciliani (e non solo) vengono sversati nel continente-pattumiera dall'altra parte del Mediterraneo. Ci sono inchieste su mafia e 'ndrangheta che fanno affari con il traffico dei rifiuti, anche grazie al sostegno della criminalità maltese. Peraltro sono stato in Africa per tre mesi e mezzo, ci ho lavorato e gli occhi per vedere e le orecchie per sentire ce li avevo. In Repubblica Democratica del Congo non c'erano forse rifiuti italiani, ma in generale gli scarti dell'opulenta società occidentale.
Dunque non c'è da stupirsi se a Palermo è stato scoperto un traffico di rifiuti speciali tra la Sicilia e l'Africa. Una discarica abusiva per lo stoccaggio, smontaggio e spedizione dei rifiuti direttamente in Ghana e Congo. Nove denunciati, tre italiani e sei africani. In un'area di 5 mila metri quadrati sono stati sequestrati 700 metri cubi di materiali, tra elettrodomestici, pneumatici, automobili, cibi scaduti, e altre amenità varie ed eventuali.
In Africa i rifiuti europei rinascono a nuova vita, lì il riciclo è una vera arte. L'Africa può solo darci lezioni: l'ambiente è rispettato e lo spreco è un crimine. Crimine che abbiamo esportato noi ricchi e civili occidentali, quelli che portano qua e là la democrazia.
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