Alcune notizie siciliane mi hanno fatto inorridire. A Santo Stefano di Camastra, paesino del messinese noto per le ceramiche, una donna di 45 anni e un pensionato di 73 sono stati arrestati per violenze sessuali sulla figlia di lei. La ragazza oggi ha 15 anni e da quando ne aveva 8 era costretta a prostituirsi: la madre la "vendeva" al vecchio per cifre dai 20 ai 170 euro. Invece a Melilli, in provincia di Siracusa, un trentunenne è stato arrestato per aver abusato delle nipotine di 13, 9 e 7 anni. L'uomo viveva nella stessa casa delle bambine. Due notizie che fanno schifare e riflettere sulla percentuale di stupri commessi in famiglia.
L'operazione Rescue è stata condotta in quattordici paesi insieme all'Europol e al Ceop (Child Exploitation and Online Protection), l'organo della polizia britannica contro la pedopornografia. Finora 184 arrestati, tra cui un italiano che ha abusato del bambino siciliano; 670 persone identificate e almeno 230 bambini coinvolti, il numero più alto di vittime in una singola indagine su casi di pedofilia via internet. Età media dei pedofili, 30 anni. Quindi non ci sono solo i vecchi che fanno turismo sessuale in Brasile e Thailandia...
Adesso non ho davvero parole. Anzi una ce l'ho. So che non è deontologicamente corretta né professionale, ma la prendo a prestito dai carcerati che ho conosciuto nei miei mesi di lavoro dietro le sbarre. Nel codice etico (non fraintendete) del carcere, chi fa del male a donne e bambini è solo un infame.
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