Il cioccolato di Modica conquista il marchio Igp. Sono scaduti infatti i tre mesi entro i quali i Paesi membri dell'Ue potevano opporsi alla decisione preliminare presa dalla Commissione a maggio. Il problema maggiore era in teoria il fatto che la materia prima, il cacao, non è prodotta localmente. Ma è stato premiato l'ingegno. E il primato non è da poco: si tratta del primo cioccolato a ottenere un riconoscimento del genere in tutta Europa. Dunque dall'autunno il prodotto simbolo della mia città, retaggio della dominazione spagnola nel XVI secolo e dello xocoatl azteco (Sciascia disse di averne mangiato uno simile ad Alicante), potrà fregiarsi dell'Indicazione geografica protetta. Può essere fatto solo a Modica, e solo secondo quegli antichi procedimenti: pasta di cacao amara, aromi naturali (vaniglia, cannella, peperoncino i tre grandi classici), lavorazione a freddo (35-40°), niente latte, zucchero che resta granuloso, nessun procedimento di concaggio, cioè i trattamenti per rendere liscio e omogeneo il cioccolato. Insomma, un prodotto che di industriale ha ben poco.
Una tradizione che era stata dimenticata per decenni e solo grazie all'intuito e alla passione di pochi è stato restituito alla storia e alla cultura di Modica e non solo. "Cantore del cioccolato e del territorio", recita per esempio la lapide al cimitero di Modica di Franco Ruta, l'uomo che con l'Antica Dolceria Bonajuto ha contribuito a questo rilancio e a far conoscere Modica decisamente fuori dai confini della fu Contea. Fino a quindici-venti anni fa erano davvero pochi i maestri cioccolatieri a Modica, ora invece è una pletora di improvvisati e di commercianti che mettono sul mercato prodotti semi-industriali, in alcuni casi smaccatamente non rispondenti al disciplinare dal momento che ricorrono al concaggio. Quindi, come sempre, un marchio come l'Igp ("cioccolato di Modica", non cioccolato modicano) non è il punto d'arrivo ma si spera che sia l'opportunità per selezionare davvero la qualità e la genuinità del prodotto.
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venerdì 10 agosto 2018
giovedì 5 settembre 2013
(Bon)ajuto!!!
Evidentemente però non avevo messo in conto la reazione che qualche giorno fa è finita su TripAdvisor, il sito con le recensioni degli utenti e dei turisti. A Modica, non solo secondo la mia opinione, le migliori pasticcerie in assoluto sono l'Antica Dolceria Bonajuto e il Caffè dell'Arte. Il cioccolato di Modica che fanno loro è il più buono, con una grandissima attenzione alla tradizione (ma anche alla sperimentazione: al Caffè dell'Arte per esempio hanno proposto di recente un'interessante variante al gelsomino, dedicata alla Primavera araba in Tunisia). E ciò vale anche per gli altri dolci tipici. Bonajuto in particolare è una tappa quasi obbligata per molti turisti e visitatori che finiscono nella mia città.
Ecco cosa è successo nei giorni scorsi (leggere per credere...):
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Solo un ultimo appunto a Claudio R. Se non fosse scappato zitto zitto (direi anche "maleducato e cafone") per la sua indignazione, magari si sarebbe anche fatto spiegare il perché di quell'ingrediente così scandaloso. E allora avrebbe ascoltato la storia secondo cui questo dolce di probabili origini spagnole (empanadas suona molto simile, in effetti) nacque a Modica per mano delle suore di un convento che, impietosite dalle fatiche dei pellegrini, avrebbero messo la carne in mezzo al cioccolato e le mandorle per corroborarli. Insomma, comunque un modo per aggirare anche i divieti di mangiare carne in periodi di digiuno e Quaresima. Maleducati, cafoni e forse pure blasfemi. Altri dicono che la preparazione di questi biscotti fosse legata all'utilizzo di selvaggina in periodi di grande caccia.
Ma questo a Claudio R. è meglio non dirlo: se sapesse quanto mi viene bene il coniglio al cioccolato...
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