sabato 15 settembre 2012

15 settembre

15 settembre 1937: Giuseppe Puglisi nasce nel quartiere di Brancaccio, a Palermo

15 settembre 1993: don Pino Puglisi viene ammazzato dalla mafia nel quartiere di Brancaccio, a Palermo

15 settembre 1999: il cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi apre ufficialmente la causa di beatificazione di padre Puglisi, proclamato Servo di Dio

15 settembre 2012: nel quartiere di Brancaccio, a Palermo, si chiude la settimana di manifestazioni in ricordo di Pino Puglisi, a 19 anni dalla morte. Tre mesi fa, il 28 giugno, il papa ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto di martirio e a proclamarlo beato.

In un Paese (o meglio due, Italia e Vaticano) in cui pare basti proclamarsi, anche con discrezione, cattolici praticanti e molto osservanti per essere considerati eventualmente post mortem martiri della fede, ci sono voluti 19 anni per far diventare beato chi lo meritava davvero mi permetto di dire da laico.
Certo, la solita formula "in odio alla fede" mi convince poco: sarebbe più opportuno ricordare che don Pino Puglisi è stato testimone (martire vuol dire questo, sia benedetto il greco antico, ndr) del vero messaggio evangelico, quello che può piacere anche a chi non crede.
Mi ha fatto impressione ripescare in questi giorni la foto storica di un giovane Pino Puglisi con il cardinale Ernesto Ruffini, austero e accigliato come da tradizione.
Sì, Ruffini. Quello che lo aveva ordinato sacerdote il 2 luglio 1960. Quello che ridimensionava la mafia, «un gruppo di ardimentosi mobilitati da alcuni».

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