L'adepto del Profeta del gol vedeva nel rude difensore che maltrattò Maradona ai mondiali di Spagna 1982 il simbolo peggiore dell'Italia peggiore. Giusto per sottolineare che il calcio è una cosa molto seria!
Questo aspetto, soprattutto oggi, ha un significato serio. Quando scrivevo la mia tesi in antropologia culturale sui calciatori di colore, il nome di Gentile era venuto fuori dall'analisi di un libro molto importante per la "disciplina" (virgolette obbligatorie, una vera disciplina ovviamente non esiste, ndr), La razza in campo del sociologo Mauro Valeri. Per spiegare i ritardi del calcio nell'accettare i Black Italians, Valeri scriveva che nel caso di Gentile «il colore "abbronzato" della pelle passa quasi inosservato, ma sembrerebbe quasi per non voler aprire alcuni tristi capitoli della storia italiana».
Io non credo che Gentile sia scuro perché africano e/o viceversa. Di certo oggi le sue origini meritano una particolare attenzione. L'ex ct dell'Under 21, soprannominato "Gheddafi" quando giocava, potrebbe tornare a casa. Un emigrante di ritorno, ma di lusso. A Gentile è stata infatti offerta la panchina della nazionale di calcio della nuova Libia, quella che gioca sotto la bandiera rossoneroverde e non più sotto quella verde del Colonnello. Gentile sarebbe contentissimo, ha fatto sapere, di tornare a Tripoli, "per affetto".
Certo, prima bisogna che si chiarisca la situazione nel Paese e venga arrestato Gheddafi, quello "vero". Poi si vedrà. Gentile intanto ha già detto che sarebbe interessante organizzare un'amichevole con la nazionale italiana. Insomma, sarebbe un bel riscatto per il calcio libico, dopo quel gran figlio di papà di Saadi. Il vero Gheddafi, nel calcio, rimane comunque Claudio Gentile.
E credo che pure il progressista e, a suo modo, idealista Johan Van Marten potrebbe esserne contento.
Aggiornamento del 20 ottobre 2011. Quando si dice il tempismo. Gheddafi, quello "vero", è morto. "Gheddafi", l'altro, l'allenatore, è ancora più contento all'idea di poter finire sulla panchina della Libia.
Morto un Gheddafi, se ne fa un altro.
Guarda un po' le coincidenze e il tempismo. Morto un Gheddafi, se ne fa un altro.
RispondiEliminaLeggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/viva-la-fifa/la-nazionale-di-calcio-libica-riparte-da-gheddafi#ixzz1bPP8ioDm