Made in Italy. Più che un'etichetta, quasi uno stereotipo, una banalizzazione, una frase buona per tutte le stagioni. A volte propaganda, in alcuni casi patriottismo spicciolo. D'accordo che tradotto vuol dire semplicemente "fatto in Italia", ma in realtà è un marchio, una categoria, un brand che dovrebbe designare solo i prodotti di qualità, "fatti" appunto in Italia secondo criteri ben precisi e disciplinari rigidi. Al di là dei settori tessili e del lusso, questo vale soprattutto per la vera grande ricchezza italiana - in termini di qualità e varietà - cioè l'agroalimentare.
Il generale De Gaulle si chiedeva come governare un paese con centinaia di formaggi diversi, e l'Italia ne ha pure più della Francia. Almeno quattrocento, una trentina dei quali con denominazioni di tipicità o di origine protetta (Dop). Siccome non c'è nulla di più identitario della nostra grande gamma di specialità locali, in piene celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità, le Poste Italiane hanno deciso di emettere quattro francobolli da 0,60 € che raffigurano altrettanti formaggi Dop italiani, da presentare a Milanofil, il salone internazionale della filatelia di Milano. I "prescelti" sono il Gorgonzola, il Parmigiano-Reggiano, la Mozzarella di Bufala campana e il
Ragusano. Inutile commentare sulla bontà dei prodotti. Mi piace però constatare la scelta del Ragusano, formaggio a forma di parallelepipedo tipico delle mie zone. Dal 1996 è una Dop e il disciplinare prevede che sia prodotto con il latte dell'ormai rara razza bovina modicana. Evidentemente ha fatto un buon lavoro di promozione il Consorzio di Tutela.
Al contadino fai sapere che il formaggio ormai è buono pure con i francobolli.
P.S. Parlando di agricoltura, la notizia dei "francobolli ai 4 formaggi" è parallela alla nomina del nuovo ministro Romano. Di lui si dice e si è detto molto, un solo post non sarebbe sufficiente. Però il "responsabile" dalle mie parti ha tanti sostenitori: tanti auguri, complimenti e speranze dalla provincia iblea, dove buona parte dell'Udc è confluita nel suo Pid, i Popolari di Italia Domani. Per l'oggi, ci stiamo attrezzando.
Per la precisione, il Disciplinare prevede ma non impone l'utilizzo del latte di vacca modicana, poichè altrimenti, vista la rarità della suddetta, sarebbe impossibile una produzione di un certo livello quantitativo. Altri parametri impongono il mantenimento di determinate percentuali di sale, grasso e umidità.
RispondiEliminaGrazie all'ospite Pif per la sua precisazione tecnica. Purtroppo la Modicana è davvero rara, dunque ci si trova costretti all'utilizzo di latte di altre razze, sicuramente redditizie in termini quantitativi ma non altrettanto valide per qualità. Opinione personale di un estimatore del Ragusano
RispondiEliminaPosso anche aggiungere che la rarità della Modicana è dovuta alle difficoltà riscontrate nell'allevamento, rispetto ad altre razze. Che poi, molto spesso, sarebbe sufficiente fare un Ragusano "all'antica" per avere un ottimo Ragusano, non serve andare lontano, la chiave è sempre il territorio.
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