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"Agghiaccianti" |
Un termine bellissimo, nella sua cruda e inequivocabile efficacia. Cosa c'è di meglio di quaquaraquà per descrivere uno che parla tanto, anzi troppo, e alle parole non fa seguire i fatti?
Cito testualmente la definizione che ne dà il dizionario enciclopedico Treccani:
Fonosimbolica, cioè onomatopeica. "Qua qua qua": sequenza di suoni e versi rumorosi ma inconcludenti, dunque. La definizione è chiara, da parte dei due Antonio. Parli troppo, e sai fare solo quello. La parola in questione è siciliana, ma ormai la utilizzano in tanti, soprattutto nel resto del sud Italia. Una parola che ha avuto successo. Chissà, può darsi che Conte, da buon salentino, la utilizzi anche perché il suo è un dialetto della lingua siciliana...Quacquaraqua (o quaquaraquà) s. m. e f. [voce fonosimbolica, che ricorda il verso delle oche: v. qua1 e cfr. quacquarare]. – Voce sicil., ma diffusa anche altrove, con cui si allude genericam. a chi parla troppo, quindi chiacchierone (e, nel gergo della mafia, delatore), o anche a persona alla cui loquacità non corrispondono capacità effettive, e perciò scarsamente affidabile.
Ma della diffusione di quaquaraquà è "responsabile" sicuramente un siciliano. Leonardo Sciascia. Se ormai questa parola è entrata nel linguaggio comune, il merito è del suo capolavoro Il giorno della civetta. La definizione della Treccani si conclude in effetti con uno stralcio del passo più celebre – e citato – di quel libro del 1961, la frase di don Mariano Arena, il boss del paese. Una tassonomia, una classificazione del mondo che vale la pena rileggere per intero.
«Io [...] ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…»