Ma quel che è più curioso è che non si tratta di un caso isolato. Infatti lo stesso Pannella ha tenuto a precisare che «sono così almeno tre i presidenti della Regione Sicilia indagati ad essere stati iscritti al Partito Radicale con la doppia tessera». "Indagati", esatto. Il punto non è solo che il radiologo di Raffadali, candidato allo Strega e futuro dottore in Giurisprudenza, sia in carcere da condannato in via definitiva (7 anni) per favoreggiamento alla mafia, quanto piuttosto che già prima di lui altri due ex presidenti della Regione abbiano aderito ai Radicali. Da indagati.
Per essere più precisi, i due predecessori sono stati Mario D'Acquisto e Rosario "Rino" Nicolosi, nomi di spicco della Dc siciliana dei tempi che furono. D'Acquisto, presidente della Regione dal 1980 all'82, prese la tessera almeno dal 1993 in poi. Nel processo per la presunta Tangentopoli siciliana sarebbe stato assolto. Nicolosi ha governato invece per ben sei anni, dal 1985 al 1991, e si iscrisse al partito di Pannella anche lui nel 1993, post Tangentopoli. Negli anni Ottanta era stato indagato per associazione mafiosa. Disse che prendeva la tessera radicale per tre motivi: il valore transnazionale del partito, una provocazione politica, il sostegno a una forza senza la quale si sarebbe impoverito il dibattito pubblico.
I Radicali sono il partito della "doppia tessera", come rivendicano loro stessi. E infatti tre pezzi da novanta della politica democristiana siciliana hanno potuto iscriversi tranquillamente anche al "partito della rosa" (ma non credo che Cuffaro attualmente abbia più in mano altre tessere di partito). Si può fare, dunque. Si può, soprattutto in nome del garantismo tanto caro ai radicali. Pazienza se su altre questioni la diccì sicula e i libertari-libertini sono come il diavolo con l'acquasanta. Cioè viceversa.
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