Il comune di Resuttano mi ha sempre incuriosito. Sarà per la fissazione con la geografia (e soprattutto le sue stranezze), ma lo status territoriale di questo paesino di duemila abitanti è davvero interessante. Guardando le cartine della Sicilia, salta all'occhio quest'isoletta:
Resuttano appartiene alla
provincia di Caltanissetta, ma è completamente circondato dal territorio dalla provincia di Palermo. L'unica piccola eccezione è la contrada Ciolino, confinante con il comune nisseno di Santa Caterina Villarmosa. Resuttano è dunque un'enclave (o
exclave, insomma dipende dal punto di vista) nissena in territorio palermitano.
[Un altro motivo per cui vale la pena che sia noto questo paesino è l'origine (a metà) resuttanese di Nino La Rocca, pugile nato in Mauritania da padre del Mali e madre appunto di Resuttano, italiano dal 1983]
Tra le principali attività economiche del piccolo paese c'è l'allevamento, soprattutto di ovini. Ed evidentemente a Resuttano le pecore si allevano un po' ovunque. Persino nei giardini pubblici.
I carabinieri hanno arrestato un pastore e panettiere 32enne, Massimo Falzone, perché faceva pascolare le sue 56
pecore nel Parco delle Rimembranze, una villa pubblica dov'è piantato un albero per ogni nuovo
nato e per ogni caduto in guerra. Il "pastore urbano" è accusato di ricettazione,
danneggiamento, introduzione di animali nel fondo altrui e pascolo
abusivo. Falzone aveva pure recintato una parte del giardino. Non si sa mai. D'altra parte anche alcune delle sue pecore erano rubate...
Un ovile dentro un parco a Resuttano: un'enclave
nell'enclave.
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