mercoledì 19 gennaio 2011

Sgarbi e mancanze di rispetto

Per chi non lo sapesse, il vulcanico ed eclettico Vittorio Sgarbi è stato fino a questa mattina il sindaco della città di Salemi, in provincia di Trapani. Come sia finito lì era una specie di mistero già dal giugno 2008, quando è stato eletto con una strana coalizione di centro. Poi ha inventato assessorati fantasiosi: un mese fa Morgan è andato a occupare la carica, che era già stata di Oliviero Toscani, all'Ebbrezza, alla Creatività, ai Diritti Umani e alle Visioni; Graziano Cecchini, quello che colorò di rosso la Fontana di Trevi, era assessore al Nulla (sic!). Il bibliotecario era invece Philippe Daverio. Le funzioni di amministrazione ordinaria le coprivano in realtà il vicesindaco e altri assessori.
Oggi Sgarbi ha lasciato. L'aveva minacciato. Si è dimesso perché la prefettura di Trapani gli ha revocato la tutela assegnata nel 2009. Il critico d'arte dice che mancano le garanzie per proseguire a fare il sindaco di Salemi. Si è esposto troppo, contro la mafia dell'eolico e contro la speculazione; da quando è stato eletto, ha ricevuto telefonate anonime e minacce. Ma le dimissioni non bastano, con qualcuno Sgarbi se la deve pur prendere. E se la prende con i giudici: «La tutela viene facilmente assegnata a magistrati di cui spesso non si è apprezzata alcuna attività repressiva rispetto a comportamenti documentatamente criminosi e devastanti per il territorio». A parte il fatto che "documentatamente" è proprio brutto, nulla di nuovo sotto il sole della Sicilia. E non solo della Sicilia. L'attacco alla magistratura, sport tra i più diffusi e praticati. Poi arriva il colpo ad effetto, a dire il vero neanche troppo originale e inatteso. Vittorio Sgarbi ce l'ha pure con i "professionisti dell'antimafia". Guarda un po'...
«La stessa istituzione del museo della mafia ha rappresentato una proposta altamente rischiosa, non diversamente, per esempio, dalle denunce giornalistiche e letterarie di Roberto Saviano a cui nessuno si sognerebbe di togliere la scorta. Evidentemente chi non rientra nelle logiche dell'antimafia di maniera, non merita di essere tutelato»
Il Museo della Mafia è una delle iniziative più discusse e provocatorie di Sgarbi. L'anno scorso è stato vietato l'ingresso ai minori di 16 anni, per alcune immagini troppo crude.
Per il presidente della provincia di Trapani, Mimmo Turano, Vittorio Sgarbi è «un imprescindibile polo di riferimento per la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata». A prescindere, diceva il principe De Curtis.

P.S. Lo ammetto. Sgarbi è sorprendente, non si perde mai d’animo. Ora pare che si sia offerto come candidato sindaco per il centrodestra di Fermo, nelle Marche. Sindaci si nasce, e lui modestamente lo nacque.

Aggiornamento del 28 gennaio 2011. L'imprevedibilità di Sgarbi è tale che in realtà l'annuncio di dimissioni era un coup de théâtre, per non dire proprio una farsa. Il critico d'arte si sarebbe solo auto-sospeso da sindaco, un istituto giuridico che non esiste. Il primo cittadino salemitano è ancora lui.

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